Soltanto Amici by Sisman Robyn

autore:Sisman Robyn
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 88-454-2074-4
editore: Sonzogno Editore
pubblicato: 2012-09-23T00:00:00+00:00

18

Fragole? O lamponi?

Freya esitò solo un istante prima di aggiungere entrambi al mucchio di roba che si accumulava nel carrello. Sospirò soddisfatta. Era sabato mattina. Fra sette ore Brett sarebbe passato a prenderla a casa per uscire insieme: il loro primo vero appuntamento.

Si era svegliata presto, lo stomaco annodato per l'eccitazione. Alle undici era già stata in palestra, aveva fatto colazione, aveva adocchiato e comprato un vestito favoloso in una boutique del Village ed era rientrata a casa, dove regnava il silenzio e Jack era apparentemente addormentato. Ancora traboccante di energia, aveva deciso di fare una spedizione al supermercato, per rifornire la cucina. Dopotutto, non era da escludere che Brett si fermasse da quelle parti fino all'indomani, o magari per alcuni giorni (e notti). Un giovane uomo sano come lui aveva bisogno di essere nutrito. Jack avrebbe potuto utilizzare gli avanzi per prepararsi i suoi panini.

Spinse il carrello verso il reparto panetteria, chiedendosi se a Brett piacevano i croissant per colazione. O preferiva forse pane tostato? O frittelle? O uova? Magari mangiava quei cereali sanissimi che sembrano ghiaia. Decise di comprare tutto quanto, e aggiunse per sicurezza dello yogurt biologico di capra. Stava assaggiando una fetta di salame nel reparto rosticceria quando qualcuno le diede un colpetto sulla spalla.

"Ciao, Candace", esclamò sorpresa. "Come stai?"

Candace mostrò la lingua.

Freya rabbrividì. "Bleah! E quello cos'è?"

"Un piercing da lingua." La ragazza aveva l'aria compiaciuta. "È una sorpresa per Jack."

"Già... immagino che lo sarà."

"Non ha voluto che ci vedessimo per tutta la settimana per quella storia dei rapporti docente-studente. Così mi sono detta: perché non approfittare dell'occasione? Ci vogliono alcuni giorni prima che la lingua si sgonfi."

"Ma non hai sentito un male cane?" La pallina argentata era conficcata come un'escrescenza di grasso nella lingua violacea di Candace. Freya decise di lasciar perdere il salame.

"Per Jack ne vale la pena. In effetti sono venuta qui per comprargli del caffè e qualcosa per colazione. Da voi non c'è mai niente da mangiare."

"Adesso sì." Freya indicò il carrello. "Anzi, sono contenta di averti incontrata. Devo comprare del formaggio e poi potresti aiutarmi a trasportare tutta questa roba a casa. "

Candace reagì alla sua richiesta con un entusiasmo sorprendente. Freya si rese conto che in fondo la piccola aveva un buon carattere, anche se il suo ascensore non arrivava proprio all'ultimo piano.

"E Jack come sta?" s'informò Candace, mentre lei valutava il grado di maturazione di uno spicchio di gorgonzola. "Non l'ho chiamato perché parlavo in modo strano per via della lingua.

Freya aggrottò la fronte. "Non ci rivolgiamo la parola."

"Che peccato! Credevo che foste grandi amici. Jack mi ha raccontato tutto di te... di come sei arrivata a New York senza una lira e di come ti sei mantenuta alla scuola d'arte e hai fatto tutti quegli orribili lavori e di come hai scoperto quell'artista famoso, che voi due vivevate nella stessa pensione e andavate sempre al cinema insieme. "

"Dio mio, hai intenzione di scrivere la mia biografia?" Freya non sapeva se essere irritata o lusingata dalle tante dettagliate rivelazioni.

"Ero gelosa", confessò Candace.

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